14. September 2014

Articolo notiziario comunale 5 settembre 2014


Perché un registro per unioni civili?

Alla riunione dell'ultimo consiglio comunale era all'ordine del giorno la nostra mozione riguardo il riconoscimento delle cd. unioni civili. Significa, come avevamo già occasione di dire, di una tutela costituzionale contro una diversità di trattamento e contro una discriminazione. In tanti Stati oggigiorno è permesso anche a coppie dello stesso sesso di sposarsi o far riconoscere il loro status di coppia. Non così in Italia. Allora cosa succede? Le coppie si sposano all'estero e si rivolgono poi alla magistratura italiana per vedersi riconosciuti quale coppia, richiesta spesso adempiuta. I tribunali si sostituiscono così al legislatore.
Ogni comune ha la facoltà di istituire un tale registro per le unioni civili. Ne approfitterebbero non solo coppie gay ma anche quelle “classiche” tra donna e uomo, che sempre più spesso convivono  senza certificato di matrimonio con tutte le conseguenze negative quali la perdita del diritto di abitazione in caso di morte dell'altro oppure l'esclusione del diritto di successione testamentaria fino al diniego del diritto di fare visita al partner alle cure intensive. Una coppia convivente è si registrata all'anagrafe, ma non dice niente sul tipo di relazione. Perciò non è deducibile se trattasi di due persone che dividono le spese di affitto oppure si tratti di una coppia. Con il registro da noi richiesto dovrebbe essere aggiunta la colonna con la dizione “uniti affettivamente”. Attualmente avrebbe solo un significato simbolico, ma ne dispongono già tante città.
L'amministrazione informata da diverse settimane  della nostra mozione, non ha avuto il tempo per approfondire l'argomento sia pere la sua natura che per il contenuto e ha chiesto l'istituzione di una commissione comunale che se ne occupi. Serve perciò una commissione affinché un'altra commissione predisponga i documenti necessari. Per evitare che tutto vada a finire in un cassetto abbiamo chiesto degli esiti entro l'anno corrente e a queste condizioni abbiamo accettato il rinvio della nostra mozione.

Irene Hell – Heidi Egger – Harald Weis