Diario dalla Svizzera – parte 2
Il
secondo giorno siamo partiti direttamente dall’albergo con la nuova
linea del tram verso la stazione di Zurigo e con il treno ad alta
velocità Lyria fino a Mulhouse in Alsazia. L’Alsazia è una
regione che presenta notevoli somiglianze con l’Alto Adige e
l’Oltradige: territorio di confine, zona bilingue: tedesco e
francese e alcuni dialetti in uso quotidianamente e tante
viticolture.
Christian
Mundinger, direttore del trasporto regionale in Alsazia e
capo-progetto accolse il nostro gruppo e già nel piazzale antistante
la stazione abbiamo potuto vedere il primo Tram-Train francese.
Tram-Train
significa che vetture tranviarie utilizzano sia un tracciato
tramviario che un tracciato ferroviario in senso classico, una forma
ibrida per sfruttare sia linee già esistenti che anche il servizio
capillare all‘interno della città. Volendo implementare il
Tram-Train lungo 22 km in Alto Adige il tram percorrerebbe e
servirebbe la città di Bolzano su un percorso riservato, da Ponte
Adige a Terlano in parallelo alla ferrovia per poi immettersi a
Terlano sulla linea ferroviaria esistente in direzione Merano.
Oppure
dalla stazione di Bolzano fino a Ponte Adige e poi su sede
ferroviaria fino nell’Oltradige.
Superfluo
ricordare che sulla tratta, tutte le fermate sono moderne e sicure,
dispongono di biglietteria automatica, le vetture adatte anche a
persone con ridotta capacità motoria e che gli utenti sono molto
soddisfatti.
Il
tram-train nei prossimi anni sarà prolungato fino a Kruth, ai piedi
di Vosgi. Sono stati investiti circa 147 Millioni di Euro, materiale
rotabile compreso. Postilla: Il signor Mundinger è scettico nei
riguardi del metrobus nella sua terra.
Per la
Dorfliste Kaltern – Caldaro:
Martin Aufderklamm
Irene
Hell – Harald Weis – Heidi Egger
da si a de: tram, tram-train e treno
(Foto
copyright: SNCF/Jean-Jacques d’Angelo)