Costruzione di una biblioteca nuova – una componente per la democrazia
Gli “ex-Freiheitlichen”
continuano a criticare la progettata nuova costruzione di una
biblioteca pubblica. Sono nel loro mirino le spese di costruzione e i
seguenti costi di gestione.
Noi siamo del parere che
le spese di costruzione, stimate in un milione di euro, sono
sostenibili e le future spese di gestione accettabili, considerando
il servizio che una tale struttura può svolgere per la comunità del
paese.
Se
l’espressione culturale di citato gruppo inizia e termina con
l’innalzamento del “Maibaum (tronco
d’albero senza corteccia e una corona con qualche bandierina,
installata a Caldaro da maggio 2013 fino alla fine di novembre dello
stesso anno, anche se la corrispondente tradizione a nord del
Sudtirolo lo conosce solo di maggio),
allora a noi sta a cuore la nuova biblioteca.
L’assoluta necessità di
questa struttura l’abbiamo indicata ripetutamente sottolineando
anche le condizioni precarie della direttrice e dei volontari che
operano nell’attuale biblioteca. Ora vorremmo porre la nostra
attenzione sulla ragione d’essere di una tale struttura nei tempi
attuali. L’Internet non la rende superflua?
Nonostante uno sviluppo
rapidissimo dei media digitali e della comunicazione, che sembrano
diminuire l’importanza del libro, l’esistenza di una biblioteca
rimane importante. Anche se diventano sempre più importanti le
offerte di CD, DVD, diverse software e gli e-books, il libro
classico avrà sempre il suo valore. Non dobbiamo dimenticare anche
l’aspetto sociale di una biblioteca pubblica, che funge da luogo
d’incontro e di formazione con un’atmosfera particolare.
Inoltre dobbiamo renderci
conto che biblioteche servono anche all’esercizio di un diritto
fondamentale della democrazia: il diritto ad un’informazione
libera, che significa anche che tutti possano accedere ai media
indifferentemente dal proprio status sociale. E perciò sosteniamo
questo progetto, affinché Caldaro disponga finalmente di una
biblioteca adeguata alle dimensioni del nostro paese.
Irene Hell - Harald Weis - Heidi Egger